È il compleanno di Andrea ma Semir viene a sapere che lei ha un amante e che Ben già lo sapeva. Dunque il poliziotto si arrabbia con il collega, che gli ha nascosto questo fatto. Inoltre un altro peso piomba all'improvviso su di lui: durante delle operazioni di polizia atte a sventare in rapimento di un architetto, ricercato da un gruppo di malviventi, viene attaccato mentre è con sua figlia: a salvarlo sarà André Fux, il suo vecchio collega dato per morto a Maiorca (episodio La vita appesa a un filo). Perché André è vivo e non gli ha mai fatto sapere niente? Che cos'ha fatto in questi 14 anni? Può fidarsi di lui? Che cos'ha a che fare André con il criminale Raoul, che ha bisogno di piani di costruzione dell'architetto? E la storia con Andrea si sistemerà? Semir dunque è molto giù di morale. Anche il rapporto con Ben sembra incrinarsi, quando sceglie di difendere a spada tratta André ignorando i sui razionali ragionamenti a proposito del caso. Dopo aver riallacciato i rapporti con il suo vecchio collega (a Maiorca un pescatore ha trovato André ancora in vita. Egli però, non dando sue notizie, ha lasciato far credere a tutti di essere morto), Semir sceglie di fidarsi di lui: egli dice che la sua famiglia è stata rapita, e per riaverle indietro deve consegnare i piani del architetto. I due così, all'insaputa di tutti, si recano sulle Alpi austriache, dove ci sarà la resa dei conti. A Semir però iniziano a non tornare un po' di cose: egli infatti scopre che la famiglia dell'amico è morta, e capisce di essere stato ingannato ed usato solo per aiutarlo a trovare i responsabili della morte dei suoi cari, i cui nomi gli sarebbero stati dati dal malvivente con cui "collaborava" in cambio dei piani del architetto. André prova addirittura ad uccidere Semir, fortunatamente senza successo. Quando ottiene quello che voleva, ossia i nomi degli assassini di sue mogli e di sua figlia figlia, scappa dal suo vecchio collega. Semir balza sul tetto della sua auto con cui scappa: i due hanno un incidente: l'unica cosa che salva André da una caduta nel vuoto è la salda presa di Semir. André allora, abbandonate le speranze di salvarsi e forse capendo di essere stato troppo perfido con Semir, consegna a lui la chiavetta contenente i nomi degli assassini della figlia della moglie, poi si lascia cadere nel vuoto, morendo realmente. Come è giusto che sia, questa volta Semir non si dispiacerà per la sua morte, essendo stato ingannato ed addirittura quasi ucciso dal suo vecchio amico. Tutto questo perlomeno lo porta alla riconciliazione con Ben, con cui sinceramente si scusa. Quest'ultimo lo perdona, provando a mettersi nei panni di Semir. La vita di quest'ultimo però non sarà mai più la stessa: Andrea non sembra più provare nulla per il marito: i due dunque si separano.
Curiosità[]
Su YouTube e Vimeo ci sono dei video che mostrano la realizzazione di alcune scene. Per vedere il primo clicca qui, per vedere il secondo qui e per il terzo qui.
Al minuto 1:50 si vedono numerose foto di Semir con ex colleghi, amici e parenti. La seconda foto con Tom è stata scattata durante le riprese dell'episodio Blackout, quella con Ben è stata presa dall'episodio Il cartello e quella con Andrea dall'episodio Un felice risveglio (questa si potrà rivedere in Gli schiavi). La foto con Tom si era vista anche nell'episodio Vita o morte, ed è stata scattata durante le riprese di Blackout.
Al minuto 8:34 si può notare che all'interno della macchina rossa (quella che si ribalta) è presente la roll-ball (struttura protettiva che permette alle auto di non schiacciarsi durante gli incidenti).
Quest'episodio nel 2014 ha ricevuto una nomination per Taurus World Stunt Awards; il premio però non è stato vinto.
L'attore che interpreta Raoul Kronenberg, Tonio Arango, era già apparso negli episodi Lucida follia (nei panni di Joe Fischer) e in Tempesta cibernetica (Schwarzer) e inoltre apparirà di nuovo in L'eroe della strada, nei panni di Aaron Dumont.
L'attrice che impersona Katharina Wendt, Dagny Dewath, riapparirà in Saluti da Mosca, nei panni di Natalia Miranova.
Dopo aver discusso col marito, Andrea si rivolge alle figlie (Ayda e Lilly) dicendo: scusate se abbiamo alzato un po' la voce. Successivamente al comando dice a Semir: "sì certo". Nella versione originale in entrambi i casi Andrea non pronuncia alcuna frase.
Per la registrazione delle scene finali di quest'episodio, per la prima volta nella storia della televisione e del cinema, è stato allestito un set in un monte, di Kaunertal, alto 4000 metri e ad una temperatura di -26 °C.
Quest'episodio è stato girato in parte in Austria, a Kaunertal, nel Tirolo.
Una scena di quest'episodio verrà riutilizzata in Il grande ritorno in un flashback di Semir. La scena però verrà doppiata diversamente.
Ci sono molte analogie tra il finale di quest'episodio e quello di La vita appesa a un filo nella scena in cui Semir esce dal comando. In quella puntata il poliziotto era dispiaciuto per l'apparente morte del collega, mentre in questo per aver dato retta allo stesso ed essere stato imbrogliato. Ecco un piccolo confronto fotografico:
Errori[]
A fine episodio quando Semir è dentro al comando il suo giubbotto è intatto ma poco dopo, quando esce, appare un buco sulla spalla sinistra. Quando poi va a casa il buco sparisce di nuovo.
Al minuto 8:36, si intravede una macchina dell'Action Concept (con l'apposita corazza) che sta riprendendo la scena.
Sebbene non venga mostrato come Ben si liberi dal lago ghiacciato, ed è dunque plausibile che ne sia uscito con le proprie forze, è impossibile che in così poco tempo si formi uno strato ghiacciato che non si possa rompere con un semplice pugno. La temperatura infatti non lo consentirebbe; se, d'altro canto, la temperatura fosse stata così bassa da permettere la solidificazione dello strato superficiale, allora il poliziotto e il malvivente sarebbero dovuti morire assiderati in tempi brevissimi.
Mentre sono sulle Alpi, Semir dice che la figlia di André avrebbe dovuto avere almeno 10 anni. Nella versione originale il poliziotto dice "9 anni".
Viene detto che André è stato dichiarato morto a Maiorca, ma non si è mai ritrovato il cadavere. Ma se i sommozzatori nei fondali del mare non hanno trovato nessun corpo, che comunque sarebbe venuto a galla una volta morto, è impossibile che l'abbiano dato per morto. Se il corpo non è stato ritrovato non potevano fare altro che dichiararlo ancora in vita.